"Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, ma abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia" (Benedetto XVI, 29 luglio 2010)

mercoledì 5 dicembre 2012

Benedetto XVI: esistiamo per dono gratuito dell'amore di Dio che ci avvolge e ci trasforma

Esistiamo per dono gratuito dell'amore di Dio "che ci avvolge e ci trasforma". Un "disegno di benevolenza" che è motivo di gioia, stupore e ringraziamento e che dà il senso all'esistenza dell'uomo nella storia.
 

Dio ci ha scelti, "ancora prima della creazione del mondo", e si è "auto-comunicato a noi" nel suo Figlio Gesù Cristo, affinché attraverso questa "comunione" si possano compiere tutte le nostre "aspirazioni più profonde", compreso il "desiderio dell'infinito e di pienezza" che apre alla felicità eterna.

Continuando il ciclo di catechesi sull'Anno della fede, nel corso dell'Udienza generale di questa mattina Benedetto XVI ha posto l'accento sul "disegno di benevolenza" di Dio, che "ha aperto il suo Cielo e si è abbassato per guidare l'uomo nell'abisso del suo amore".


Questo "mistero della volontà divina", come lo qualifica San Paolo, porta l'uomo "ad un cambiamento fondamentale del modo di rapportarsi con l'intera realtà": tutto gli appare "in una nuova luce", generando una vera e propria "conversione" che considera Dio "il senso che sostiene la vita, la roccia su cui essa può trovare stabilità".

In questo senso, l'atto di fede è una "abbandonarsi all'oceano della volontà di Dio", accogliendo nella nostra vita la Sua visione sul mondo, lasciandoci guidare dalla Parola e i Sacramenti, e comprendendo così "qual è il cammino che dobbiamo percorrere, come vivere". 

Come direbbe Sant'Agostino, è un "lasciarsi afferrare dalla Verità che è Dio, una Verità che è Amore", ha sottolineato il Papa.

Giovanni Tridente

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