Commentando le Letture della liturgia, il Papa ha spiegato come il fondamento, l'origine e la radice di questa pace sia possibile contemplarli nella "pace interiore di Maria", che per diventare la "Madre di Gesù" ha dovuto affrontare "tanti avvenimenti imprevisti", che ha vissuto senza scomporsi o agitarsi". Davanti a "fatti più grandi di lei", Maria "considera, in silenzio, quanto accade, lo custodisce nella sua memoria e nel suo cuore, riflettendovi con calma e serenità". Una "pace interiore" che tutti noi vorremmo avere.
Tuttavia, il vero "fondamento della nostra pace" risiede nella "certezza di contemplare in Gesù Cristo lo splendore del volto di Dio Padre", da cui "nascono gioia, sicurezza e pace". Solo conoscendo direttamente Dio - "mediante Gesù Cristo, nel quale si è rivelato" - impareremo a "comprendere qualcosa della sua vita intima e della sua volontà", provando "nel cammino della vita, la stessa sicurezza che il bambino prova nelle braccia di un Padre buono e onnipotente".
Nell'Angelus del primo giorno del 2013 il Papa ha quindi avuto un pensiero speciale per gli "operatori di pace", quei "tanti" che "non fanno rumore", tutti coloro che ogni giorno "cercano di vincere il male con il bene, con la forza della verità, con le armi della preghiera e del perdono, con il lavoro onesto e ben fatto, con la ricerca scientifica al servizio della vita, con le opere di misericordia corporale e spirituale".
Giovanni Tridente
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