"Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, ma abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia" (Benedetto XVI, 29 luglio 2010)

giovedì 3 gennaio 2013

Benedetto XVI: solo se affidiamo la nostra vita a Dio, tutto cambia

"Solo se ci apriamo all'azione di Dio", affidandogli completamente e con fiducia la nostra vita "come ad un amico", "tutto cambia" e il nostro vivere "acquista un nuovo senso e un nuovo volto" poiché diventiamo "figli di un Padre che ci ama e mai ci abbandona". Lo ha ricordato Benedetto XVI nella prima Udienza generale del 2013, durante la quale ha riflettuto sul mistero dell'origine di Gesù.

Senza la disponibilità di Maria, "l'ingresso di Dio nella storia dell'umanità non sarebbe giunto al suo fine", ecco perché Ella "appartiene in modo irrinunciabile alla nostra fede", e ci ricorda che "nulla è impossibile a Dio!", "anche in mezzo alle difficoltà più ardue da affrontare".

Avere fiducia in Dio, "nella sua presenza e azione nella nostra storia", permette perciò alla nostra esistenza di camminare "su un terreno sicuro", aprendoci "ad un futuro di ferma speranza".

La nascita di Gesù, questa "luce" che ancora una volta illumina "le tenebre che spesso avvolgono il nostro mondo e il nostro cuore, e porta speranza e gioia", ha quindi una "origine ben chiara", "viene da Dio", frutto "di un'azione a cui prendono parte le tre Persone divine e che si realizza ex Maria Virgine".

Tutto questo ci insegna, ha concluso Benedetto XVI, che "anche se spesso ci sentiamo deboli, poveri, incapaci davanti alle difficoltà e al male del mondo, la potenza di Dio agisce sempre e opera meraviglie proprio nella debolezza". 

Giovanni Tridente

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